26.11.08
Vaccinazioni: cosa ne pensa l'Associazione dei Pediatri Italiani.
lLa vaccinazione contro l’influenza presenta aspetti controversi discussi da tempo nella letteratura internazionale.
La definizione di caso crea confusione tra vera influenza e sindromi simil-influenzali (influenza like-illness, ILI) sostenute, nella maggior parte dei casi, da altri tipi di virus.
La proporzione delle malattie respiratorie (simil-influenzali) causate dai virus influenzali è molto bassa. Nei bambini si stima che sia circa del 10% (1). I dati ci dicono che solo il 29% dei 1.870 campioni raccolti l’anno scorso in Italia sulla popolazione di tutte le età, è risultato positivo per influenza (18% in Europa, 12% negli USA).
L’efficacia del vaccino nei bambini minori di 5 anni (2) così come negli ultra 65enni (3) è risultata incerta, quando non addirittura assente (paragonabile al placebo nei bambini minori di due anni) (4).
Uno dei fattori che interferiscono negativamente sull’efficacia, è la corrispondenza tra i ceppi virali circolanti e quelli contenuti nel vaccino che rimane un’incognita a causa della grande variabilità dei virus influenzali e dei lunghi tempi (6-9 mesi) necessari ad allestire il vaccino con le metodiche attuali.
Lo studio pubblicato di recente sugli Archives of pediatrics and adolescent sull’efficacia dell’antinfluenzale in bambini minori di 5 anni, conferma l’incertezza dei risultati i due stagioni nelle quali non vi era una buona corrispondenza tra i virus circolanti e quelli contenuti nel vaccino (2).
I benefici attesi appaiono quindi incerti e modesti a fronte del grande impegno richiesto da una vaccinazione estesa e dei rischi.
Alla luce di tutto ciò, acquistano particolare rilevanza le misure non farmacologiche, come il lavaggio frequente delle mani, risultate altamente efficaci nell’interrompere la trasmissione di tutte le malattie respiratorie (5).
Le raccomandazioni ministeriali per la prevenzione dell’influenza, prevedono anche quest’anno la vaccinazione dei soli bambini a rischio (6).
Il CDC europeo (ECDC) ha sottolineato, nel 2007, i tanti vuoti informativi riguardo ai risultati di questa vaccinazione e ha indicato le conoscenze necessarie per un’eventuale allargamento dell’immunizzazione dei bambini sani (7):
- il peso della malattia, specifico per paese e per fasce di età
- la standardizzazione della definizione di caso
- l'efficacia del vaccino nelle varie fasce di età
- la definizione del dosaggio utile
- la sicurezza anche riguardo alla reiterazione annuale della vaccinazione.
In attesa di disporre delle conoscenze indispensabili per valutare l’appropriatezza dell’introduzione dell’antinfluenzale nei bambini sani, l’ACP ritiene che:
- sia necessario procedere a studi adeguati per colmare i vuoti conoscitivi
- vadano incentivate le misure non farmacologiche risultate efficaci nell’interrompere la trasmissione delle malattie respiratorie
- vadano aumentate le coperture vaccinali dei bambini ad alto rischio, ancora troppo basse (circa il 10%)
Luisella Grandori, Referente prevenzione vaccinale ACP
Michele Gangemi, Presidente ACP
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