18.6.08

Auto ad acqua Genepax

La società giapponese Genepax ha depositato la domanda per ottenere il brevetto di un motore elettrico alimentato ad acqua; qualsiasi tipo di acqua: dolce, salata o piovana. Ma, anche per i fortissimi interessi economici in gioco, il passaggio di questa vettura dall’ideazione alla sua traduzione industriale ha davanti cammino è ancora lungo.
Kiyoshi Hirasawa, amministratore delegato della Genepax, ha affermato che il motore, con 1 litro di acqua, garantirebbe all’auto un’autonomia di circa un’ora alla velocità di 80 km/h. «Non c’è bisogno di costruire un’infrastruttura per ricaricare le batterie, come avviene di solito per la maggior parte delle auto elettriche», ha aggiunto Hirasawa: il motore funziona infatti grazie a un generatore che scompone l’acqua (sfrutta sicuramente la polarità della molecola e la debolezza dei suoi legami a idrogeno) e utilizza i componenti ricavati per produrre energia elettrica.

Il CEO Genepax è però consapevole che l’applicazione pratica non è nel futuro immediato; anche perché le lobby petrolifere non daranno facilmente il loro consenso. Tuttavia si spera che il brevetto sia di interesse per le grandi case automobilistiche. E’ necessaria ancora una fase di sviluppo e collaudo e bisogna sperare che almeno uno dei grandi produttori creda ardentemente in questa prospettiva.

Ma, paradossalmente, al momento i progetti vanno tutti direzione opposta: gli attuali motori a idrogeno producono acqua nel processo e non che la consumano. I costruttori hanno investito ingenti capitali e sarebbe abbastanza atipico vederli inchinare di fronte al “piccolo colosso” Genepax.

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